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CULTURA COME IDENTITA’ (pubblicato su Il Volantino)

Confesso di provare un tantino di invidia per quei Comuni, anche in provincia, che si caratterizzano con iniziative proprie, homemade per usare un inglesismo. Penso alla “Notte Verde” di Castiglione o al “Mercatino del Gusto” di Maglie, solo per citarne alcune.

Eventi che crescono a dismisura d’occhio e costituiscono ormai una ricchezza in ogni senso per le rispettive comunità. Manifestazioni che, nelle più variegate forme ed esperienze, vivono nel corso di tutto l’anno ed anche fuori dai confini comunali. Iniziative che non di rado sfociano in Fondazioni o in altre forme giuridiche in grado di intercettare misure di finanziamento e sponsorizzazioni considerevoli, non pesando più sul bilancio comunale.

Percorsi che certamente hanno richiesto e richiedono di continuo impegno, creatività e passione, ma che alla lunga pagano in termini di premialità e di riconoscimenti, oltre che di promozione e di indotto.

Ecco sarebbe utile e suggestivo elaborare anche solo un prodotto artistico-culturale del genere che ci contraddistingua e segni in modo identitario la città di Tricase, con cui venga veicolata nel tempo e nello spazio. Un’idea strategica che parta dalla valorizzazione delle nostre risorse materiali ed immateriali.

In passato si sono registrate esperienze di tal fatta, poi ahimè l’avvicendamento delle Amministrazioni le ha travolte.

E’ necessario ripartire da questa convinzione unendo tutte le forze associative ed imprenditoriali della città, che a volte sembrano procedere a compartimenti stagni, e facendo prevalere il senso di appartenenza sull’umore del governante di turno.

Diversamente, l’appeal di altre più accorsate municipalità prenderà il sopravvento non solo fra i turisti, ma anche fra i nostri stessi concittadini.    

Sarà quindi opportuno aprire un sereno confronto sulla scelta culturale di “acquistare” eventi di altri oppure di “costruirne” uno proprio. Eventi che hanno richiamato spettatori e suscitato interesse, ma che non rivestono un tratto identitario cittadino, vuoi perché si svolgono anche altrove vuoi perché possono non ripetersi l’anno successivo per svariate ragioni (differenti scelte di questa o di altre Amministrazioni oppure degli stessi organizzatori).

Se si fa caso, solo la manifestazione del Presepe Vivente si tiene ininterrottamente da 40 anni e fornisce la dimensione di un evento di comunità apprezzato in ogni dove, su cui per la verità si dovrebbe puntare di più. “Costruire” un evento anche nel periodo primaverile-estivo sarebbe una gran cosa!

Riflessioni che aprono il dibattito della cultura intesa come Bene Comune, per recuperare quel senso identitario sbiadito da temp

Pubblicata il 25 settembre 2021
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