In un precedente numero del Volantino, ci eravamo lasciati rimarcando la sorprendente solidarietà ed il sentimento di unità che la nostra comunità aveva manifestato nell’immediatezza del drammatico evento calamitoso del 25 novembre.
Oggi, a distanza di poco tempo, oltre alla conta degli ingenti danni registriamo altri effetti benefici che forse solo madre natura, pur sferzando con tanta veemenza la nostra terra, poteva conseguire.
Il tornado ha lasciato il segno su quell’atavico obbrobrio edilizio che è Villa Sauli, sul costone di Punta Cannone. A tal punto che il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco ne ha certificato il precario stato strutturale ed il Sindaco conseguentemente ne ha ordinato la demolizione ravvisando il concreto pericolo per la pubblica incolumità, attesa fra l’altro la sua posizione a ridosso della banchina portuale.
Si dirà che l’ordinanza sindacale di demolizione verrà impugnata, che chissà quando e se verrà eseguita.
Tutto quello che vogliamo, ma intanto il percorso di restituire decoro e bellezza alla nostra marina deturpata da quel rudere è intrapreso e ce l’ha tracciato madre natura.
Per cui al Sindaco chiediamo di andare avanti con forza e convinzione, costi quel che costi. Ha il nostro pieno appoggio e supporto.
Tutti uniti verso la meta che non sarà solo quella della demolizione. Tutta l’area dovrà ritornare fruibile per la comunità e costituire il fiore all’occhiello della marina.
L’intero costone potrà essere ripensato come prosecuzione del lungomare della Rotonda e del bacino portuale, nonché collegarsi con la litoranea per Andrano. Sulle tante potenzialità si potrà in futuro aprire un fruttuoso dibattito, oggi ci attende un gran lavoro di riconquista.
Ma il tornado ha portato in dote alla pubblica fruizione la graziosa stradina che collega via Duca degli Abruzzi con via Marco Polo. Ignoti da tempo avevano collocato a metà percorso una cancellata, impedendone di fatto l’utilizzo. Nel corso delle operazioni di bonifica dalle alberature divelte e materiale vario accumulatosi nella zona, la cancellata è risultata sradicata dal terreno.
Quando si dice che tutti i mali non vengono per nuocere.
Ora l’intero dedalo di stradine, compresa via Amerigo Vespucci costituita da una breve e suggestiva scalinata che si incontra scendendo da via Duca degli Abruzzi sulla destra subito dopo l’ingresso di villa Caputo, tutte immerse nel verde della vegetazione mediterranea e confluenti sulla litoranea all’altezza della Rotonda, possono diventare attraverso un oculato progetto di riqualificazione un percorso ciclopedonale da urlo.
Sembra proprio che il tornado abbia scrostato una statua dalla naturale strabiliante bellezza, tutta da godere e promuovere.