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LA MISURA E’ COLMA, 
GABELLONE PASSI LA MANO AD UN COMMISSARIO

Il Presidente Gabellone non ha a cuore il Salento, altrimenti si sarebbe fatto da tempo da parte.
Ne ha combinate veramente di tutti i colori.
Strade e rotatorie provinciali ridotte a pattumiera e pericolosissime per l’incolumità personale, nonostante confluiscano ogni anno nel bilancio dell’ente svariati milioni di euro derivanti dalle sanzioni amministrative per le violazioni al C.d.S. (autovelox e photored). 
Tassazione alle stelle, con i tributi provinciali (R.C.A., I.P.T. e percentuale sulla T.A.R.I. di competenza della Provincia) portati alla massima percentuale consentita. 
Scuole in pessimo stato di manutenzione, con cantieri fermi o neppure partiti nonostante i finanziamenti concessi da Regione e Governo di cui si rischia la revoca. 
Stato di agitazione sociale a livelli preoccupanti.
Macchina politico-amministrativa in completo stallo. 
Non si tiene un Consiglio da mesi -nel 2016 solo 3 sedute- e non si convocano le Commissioni oppure vanno deserte. 
Del bilancio di previsione 2016 manco a parlarne, sebbene siamo quasi a fine anno. 
Decine fra interrogazioni e odg giacciono impolverate sul tavolo del Presidente, nonostante la rilevanza ed attualità delle questioni sollevate (ICO, S.S. 275, gestione Museo e Biblioteca, Palazzetto di via Merine, società partecipate, via Francigena, autovelox ed altre). 
Centinaia di migliaia di debiti fuori bilancio che attendono di essere riconosciuti in Consiglio, con il serio rischio che i creditori passino al pignoramento. 
Il patrimonio provinciale nella più totale incuria. Basti pensare alla grottesca figura rimediata con i bagni pubblici di Palazzo Celestini. Anche quando gli mettono i soldi in mano, Gabellone fa disastri, emblematici i casi del Velodromo degli Ulivi, della Masseria Torcito e dell’ex Liceo Musicale Tito Schipa, per non parlare della bruttura della Colonia Scarciglia di Leuca. 
Neppure una concentrazione degli uffici provinciali in un’unica sede ha tentato, in modo da conseguire un notevole risparmio di costi di gestione, come avrebbe fatto un buon padre di famiglia. 
Il Presidente è stato capace di affondare la Fondazione ICO, di perdere ben due contributi FUS del Ministero e di non programmare alcuna attività dell’Orchestra, presupposto indispensabile per l’erogazione di fondi dal Teatro Pubblico Pugliese. 
Così come è stato in grado di entrare in conflitto istituzionale e perfino giudiziale con Governo, Regione, personale interno, operai Alba Service, orchestrali, enti locali e associazioni del territorio come nel caso di Palazzo Comi di Lucugnano. 
E non può certo dare la colpa a nessuno per i deludenti risultati, visto che amministra in perfetta autonomia.
In compenso, incrementa le postazioni di autovelox. Conferisce a professionisti esterni numerosi incarichi legali, pur avendo in organico ben sei avvocati. Continua a distribuire ai dirigenti premi in danaro nella stessa misura del passato. Mantiene imperterrito il suo staff di personale esterno con rilevanti costi annuali. Come mantiene in piedi l’inutile e dispendioso carrozzone della Celestini srl. 
Né risparmia passerelle di rappresentanza, con autista al seguito, su e giù per il Salento, non volendo farsi una ragione sulla vera natura e finalità del nuovo ente provinciale. 
La misura è colma. E’ giunta l’ora, Presidente, di staccarsi dalla poltrona di Palazzo Adorno e di passare la mano ad un Commissario che certamente bannerà sprechi e troverà in tempi rapidi la quadra per tutte le emergenze ormai improcrastinabili.

Pubblicata il 19 settembre 2016
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