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“Salento in Bus” cambi rotta oppure da fiore all’occhiello della Provincia di Lecce, quale dovrebbe essere, rischia di trasformarsi nel de profundis del marchio Salento D’Amare.
Disagi e proteste sono all’ordine del giorno ormai, e non è più solo l’immagine del nostro territorio ad essere compromessa, ma la stessa sicurezza del servizio.
Più si avanti nella stagione estiva e più sale il livello di ebollizione, con il fondato timore che salti tutto.
E’ necessario che il Presidente Gabellone corra subito ai ripari.
Il trasporto pubblico locale è una funzione dell’ente provincia e la spesa inerente è finanziata dalla Regione Puglia, come anche “Salento in Bus” al netto degli introiti dai biglietti.
Se occorre l’ulteriore somma di €.200.000 euro, come più volte ribadito da Gabellone, per far andare a regime “Salento in Bus”, è sufficiente che il Presidente si privi per un anno del suo staff e del personale esterno che costano 250.000 euro annue o attinga dal capitolo “entrate da sanzioni amministrative” che lo scorso anno ha chiuso con un introito di circa sette milioni di euro e quest’anno viaggia su numeri più consistenti. Oppure ancora metta veramente mano alla riorganizzazione della macchina amministrativa che registra inutili sprechi.
La mobilità deve essere una priorità assoluta altrimenti il Salento pagherà lo scotto anche in termini occupazionali, atteso l’indotto che il turismo crea.