Quello della mobilità è la nota dolens del Salento, per gli effetti che si riverberano su turisti, pendolari e studenti.
In un momento in cui le Ferrovie Sud-Est sono messe a nudo quanto a scandali e sprechi, il Frecciarossa arriva a Lecce e la metropolitana di superficie non è più uno slogan, progettare un piano unico della mobilità in ambito provinciale diventa attuale.
E proprio l’analisi di fattibilità di un ticket integrato di trasporto è stata al centro dei lavori della seduta congiunta della Commissione Consiliare di trasporto del Comune di Lecce e di quella gemella della Provincia, di cui sono Vicepresidente.
Non ce lo nascondiamo, modelli virtuosi di sistema di collegamenti ve ne sono da decenni in Europa e da anni in diverse località italiane.
Non vi è dubbio che paghiamo la difficile convivenza di più vettori (SGM, STP, FSE ecc.) e una visione particolaristica della mobilità.
Dall’interessante incontro tecnico-politico, a cui hanno preso parte anche i responsabili delle aziende locali di trasporto, è emersa in maniera univoca una convinzione, quella di puntare su un servizio unico coordinato.
Non è cosa facile, occorre superare campanilismi, spirito conservatore ed enclave radicate, ma non vi è alternativa se si vuole nel contempo migliorare l’efficienza e la speditezza del trasporto.
Redazione di un piano delle criticità e dei modelli cui ispirarsi è stato l’esito della Commissione congiunta.
Insomma work in progress, o meglio travel in progress…