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STESSA SPIAGGIA, STESSO MARE...

Anche quest’anno Coppola si è beccato la diffida da parte del Prefetto!
Entro il 30 aprile andavano approvati sia il consuntivo 2015 che il bilancio previsionale 2016. Solo ieri è passato in  Consiglio il consuntivo e per il previsionale il Prefetto ha concesso venti giorni, pena il commissariamento del Comune.
Sempre fuori termine, sempre in affanno, atteggiamento che denota confusione amministrativa e mancanza di programmazione.
Due anni fa il bilancio di previsione fu approvato al fotofinish con gli strali dei Revisori dei Conti, lo scorso anno oltre ogni limite di legge con diffida del Prefetto e ampie riserve sollevate dal collegio di garanzia.
E, si badi, Assessore al bilancio è lo stesso Sindaco!
Aumento della tassazione e delle entrate sia da sanzioni amministrative che dai servizi comunali a pagamento, irrazionalità della spesa, contenzioso alle stelle e disservizi caratterizzano il consuntivo 2015.
Diamo qualche cifra.
Entrate da tributi e servizi comunali per 10 milioni di euro. Tra quest’ultimi eclatante l’aumento del 135% del costo dell’abbonamento mensile dei parcheggi pubblici, passato da 21,50 a 50,00 euro. Diminuiscono però i proventi derivanti dai permessi di costruire, da 400.000 a 300.000 euro, segno evidente che il settore edilizio è in stallo.
La sommatoria delle aliquote IMU -per un introito di €.2.500.000- e TASI -per €.1.200.000- già sfiorava quella massima consentita e dobbiamo ringraziare la legge di stabilità 2016 che ha bloccato per quest’anno ogni possibilità di aumento per Imu, Tasi e addizionale Irpef altrimenti ne avremmo viste delle belle. Eppure ci sono tanti Comuni virtuosi che hanno azzerato la Tasi dal nascere e non sono certo oggi in dissesto.
Lo scorso anno è aumentata la TARI, personalmente l’ho pagata con un aumento del 18% sull’abitazione privata e del 15% sullo studio professionale. E quest’anno aumenta ancora. Un dato deve farci riflettere: al 31.12.15 mancano all’appello 788.000 euro, pari a un quarto dell’intero carico del tributo TARI, sintomo di evidente sofferenza per famiglie e attività commerciali.
Aumentano le spese correnti, rispetto al 2014, giunte a 10 milioni di euro. Da tempo lamentiamo che bisogna invertire la rotta sul fronte spesa, ma invano.
Aumenta tutto, dalle utenze (luce, acqua, telefono e riscaldamento di uffici e immobili comunali) giunte a €.350.000 alle spese postali che lievitano da 30.000 nel 2014 a 50.000 euro nel 2015, dagli incarichi professionali esterni per €.115.000 alle manifestazioni per €.70.000, dalla illuminazione pubblica 625.000 al contenzioso che sale da 240.000 a 360.000 euro.
Intanto restano irrisolti tutti i problemi della città, da quelli ordinari come il dissesto del manto stradale e il decoro urbano a quelli occupazionali e di rilancio turistico e produttivo.
E il tempo passa… 

Pubblicata il 02 giugno 2016
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