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CONTROCORRENTE

Il Presidente della Provincia non finisce mai di stupire.
Con provvedimento dell'altro ieri, Gabellone d’un tratto si ricorda che la Biblioteca Bernardini ed il Museo Castromediano di Lecce così come la Biblioteca Comi di Lucugnano rientrano nel patrimonio culturale della Provincia che ne cura la tutela e la gestione e quindi esulano dal riordino delle funzioni provinciali disposto dalla L.56/2014 (c.d. Delrio). 
Sono passati due anni e guarda caso il Presidente si ravvede proprio il giorno in cui il Consiglio regionale approva la legge per il completamento del processo di riordino delle competenze provinciali che riserva all’Ente di via Capruzzi le funzioni in materia di valorizzazione dei beni culturali ed in materia di Biblioteche, Musei e Pinacoteche con il relativo personale, salvo poi esercitarle anche mediante forme di avvalimento o convenzione in favore delle stesse Province. 
Qualcosa non torna.
Gabellone si è sempre lamentato della carenza di risorse a causa della legge Delrio, tanto da non poter fare fronte, per esempio, alla manutenzione di strade e scuole. Quando poi un Ente superiore, in questo caso la Regione Puglia, si prodiga per attenuare tali difficoltà, Gabellone si accorge di avere la forza economica per avocare a se compiti e gestione in materia culturale. 
Lo scorso anno, con il provvedimento sul riordino del personale, Gabellone considerava in esubero tutto il personale in forza alle Biblioteche Bernardini e Comi, nonché al Museo Castromediano. Oggi, stranamente, fa marcia indietro e di quello stesso organico mantiene sei dipendenti qualificati per la tutela e gestione di detti beni culturali. 
Basteranno sei figure per gestire i servizi resi sino ad oggi? 
Auspichiamo che il Presidente Gabellone sappia quello che dice e soprattutto quello che fa… 
Dovrà comunque venire in Consiglio a rispondere alla seguente interrogazione protocollata stamane:

 

I sottoscritti Consiglieri provinciali,
premesso che
con provvedimento n. 37 del 10 maggio u.s. il Presidente Gabellone, <valutato che la Biblioteca Bernardini, la Biblioteca Comi ed il Museo S. Castromediano rientrano nel patrimonio culturale della Provincia di Lecce, che tutela tali beni>, statuiva che detti immobili esulano dal riordino delle funzioni provinciali disciplinate dalla Legge 56/2014;
con il medesimo provvedimento, <ravvisata la necessità di una rideterminazione della dotazione organica dell’Ente>, individuava i sei dipendenti in servizio presso “Politiche Culturali e Sistemi Museali”, espletanti attività specialistiche nella Biblioteca Bernardini e nel Museo S. Castromediano, al fine di <garantire un nucleo minimo di personale qualificato per la tutela e la gestione di siffatti beni culturali>;
acclarato che
la S.V. da tempo manifesta assiduamente e pubblicamente la precaria situazione economica dell’Amministrazione provinciale, rappresentando le enormi difficoltà nel garantire le funzioni di propria competenza, quali la manutenzione delle strade ed i servizi in favore degli istituti scolastici, diffidando nel contempo Governo e Regione ad adempiere alle prescrizione della Legge 56/2014;
preso atto che
il provvedimento presidenziale in oggetto veniva adottato lo stesso giorno in cui il Consiglio regionale della Puglia, nell’approvare la L.R. per il completamento del processo di riordino delle competenze provinciali, disponeva che le funzioni in materia di valorizzazione dei beni culturali e di Biblioteche, Musei e Pinacoteche con l’annesso personale passava in capo all’Ente di Via Capruzzi prevedendone l’esercizio in avvalimento e convenzione con le Province;
tenuto conto che
la Legge 56/2014, regolante le nuove funzioni per gli Enti di Area vasta quali le Province, è in vigore da oltre due anni,
con provvedimenti presidenziali n.ri 42/2015 e 66/2015, la S.V. rideterminava la dotazione organica in attuazione dell’art. 1 commi 421 e 422 della Legge 190/2014, con conseguente messa in esubero di 86 dipendenti tra cui proprio quelli in servizio presso gli immobili culturali innanzi citati;
chiedono di sapere 
1.quali sono state le ragioni che hanno folgorato la S.V. illuminandola ad adottare il provvedimento n. 37 del 10/05/2016, a distanza di oltre due anni dall’entrata in vigore della Legge 56/2014 e contestualmente all’approvazione della L.R. che trasferisce, fra l’altro, funzioni e personale del settore all’Ente regionale, con avvalimento e convenzione in favore delle Province;
2.con quali modalità e risorse intende far fronte alla gestione dei contenitori culturali in oggetto ed ai servizi dagli stessi resi, atteso che il restante personale ritenuto in esubero (circa 30 dipendenti), sarà collocato dalla prossima estate presso altri Enti, in virtù delle norme in materia;
3.per quale ragione l’Ente provinciale non debba usufruire gratuitamente del personale, retribuito dalla Regione, per assicurare la fruizione dei beni culturali nell’interesse della comunità salentina, nonché di vedersi coperto il costo di manutenzione e gestione dei medesimi immobili;
4.se Ella, così operando, non ritiene di aprire un conflitto istituzionale con la Regione Puglia e di veder coinvolto l’Ente provinciale in inutili e dispendiosi contenziosi.
I Consiglieri 
Nunzio Dell’Abate
Sergio Signore

 

 

Pubblicata il 13 maggio 2016
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