Al Presidente del Consiglio Regionale
Dott. Mario Loizzo
OGGETTO: IMPIANTO DI COMPOSTAGGIO NELLA ZONA INDUSTRIALE DI TRICASE.
INTERROGAZIONE URGENTE
Premesso che:
- L'Assemblea dei Sindaci dell'ATO PROVINCIA DI LECCE - GESTIONE RIFIUTI, tenutasi il 28 luglio 2014 sull'ordine del giorno "Fondi P.O. FERS 2007/2013 e delibera CIPE n. 79/2012 "Proposta per l'utilizzo somme rimanenti", deliberava il finanziamento di € 1.400.000,00 a favore del Comune di Tricase per la realizzazione di un impianto di compostaggio nel proprio territorio;
- Il Comune di Tricase, con nota prot. n.2171 del 12/02/2015 a firma del Sindaco ed indirizzata all'ATO PROVINCIA DI LECCE - GESTIONE RIFIUTI, confermava la volontà dell'Amministrazione Comunale di realizzare il predetto impianto, prevedendone l’ubicazione nell'ex complesso della SELCOM s.r.l., un calzaturificio di circa 60.000 mq sito nella zona industriale all’ingresso di Tricase, ed impegnandosi ad attivare a proprie spese tutte le procedure amministrative ivi compreso lo studio di fattibilità dell’opera;
- L'Assemblea dei Sindaci dell'ATO, con deliberazione del 20/02/2015, avente ad oggetto "Progetto per la realizzazione di un impianto di compostaggio in Tricase. Dichiarazione di intenti del Comune di Tricase - Presa d'Atto", approvava la proposta del Comune di Tricase;
- Nello scorso mese di gennaio, la gara d'appalto per l'affidamento a terzi in project financing della progettazione, realizzazione e gestione di un impianto industriale di trasformazione dell'umido in compost per una capacità di 20mila tonnellate l'anno da lavorare, andava deserta;
- Di recente, dagli organi di stampa, si è appresa l’intenzione di indire una nuova gara d’appalto con l’approvazione dell’Esecutivo regionale
Tenuto conto che:
- Il complesso immobiliare ex Selcom è oggetto di asta fallimentare fissata per il prossimo mese di maggio presso il Tribunale di Lecce;
- Sembra esserci l'interesse di diversi imprenditori a rilevare i capannoni per insediarvi delle attività molto più proficue, sia a livello occupazionale che di rilancio dell'intera area. E tale interesse si riflette anche sull’altro stabile, posto di fronte e molto più esteso, sede dell’ex calzaturificio Adelchi. Interesse che andrebbe inevitabilmente a scemare qualora la destinazione, anche di parte del complesso, fosse di trattamento di rifiuti organici, con conseguente abbandono di ogni forma di investimento nella zona, oltre a seriamente compromettere le sorti di sviluppo delle aziende già presenti.
Considerato che:
- Il luogo scelto per il costruendo impianto di compostaggio, destinato a raccogliere i rifiuti di svariati Comuni della provincia, ha trovato l’aperto dissenso dei cittadini di Tricase e delle comunità limitrofe, ma soprattutto dell’intera classe imprenditoriale della zona industriale, presente con attività di ogni tipo non solo industriali ma anche artigianali -con addirittura due grossi panifici- e sportive;
- I cittadini, sia come singoli che riuniti in comitati, lamentano di non essere stati consultati e manifestano evidente preoccupazione per i probabili rischi di impatto ambientale e per i potenziali pericoli per la salute pubblica in ragione della localizzazione dell'impianto, della vicinanza, per non dire attiguità, degli insediamenti abitativi e del flusso veicolare, con l’aggravante della tipologia del materiale trasportato, che ne deriverebbe sull’arteria principale di ingresso alla città;
- Tali preoccupazioni sono state animosamente esternate, tanto dai cittadini quanto dagli imprenditori locali che da diversi consiglieri comunali e sindaci, sia sugli organi di stampa che attraverso numerose petizioni indirizzate a tutti gli organi competenti - tra i quali Regione, Provincia, ATO e ASL - e non è escluso il ricorso all’azione giudiziaria o a altre forti iniziative di sensibilizzazione;
- Trattandosi di un processo industriale, lo stoccaggio e il trattamento dei rifiuti umidi potrebbero comportare l'emissione nell'atmosfera di cattivi odori e di polveri in una zona abitata e produttivamente impegnata.
Tanto premesso e considerato si interroga la Giunta regionale e l'assessore all'Ambiente, Domenico Santorsola, per sapere:
- Se si ritiene che la presenza di un siffatto impianto di compostaggio nell'ex calzaturificio Selcom srl, stabilimento dalle grandi potenzialità, rischierebbe di allontanare ogni altra forma di investimento più produttiva ed occupazionale, segnando definitivamente e negativamente le sorti della zona industriale di Tricase;
- Se, vista anche la valenza ambientale del territorio in cui dovrebbe sorgere l’impianto in questione, non sia il caso di avviare la procedura per il coinvolgimento nel processo decisionale di tutti i soggetti portatori di interesse in merito;
- Se non sia opportuno, anche alla luce delle numerose rimostranze sollevate dalla comunità cittadina ed imprenditoriale operante nella zona industriale di Tricase, rivedere questa scelta così impattante per il territorio o quantomeno il luogo di insediamento di tale impianto.
Bari, 1 aprile 2016
Il Consigliere Regionale
Ernesto Abaterusso