Riprendo l’interessante intervento del Consigliere Alfarano sullo scorso numero del Volantino, a proposito del Bilancio Partecipato e dell’auspicato coinvolgimento del cittadino, e mi soffermo su un suo passaggio: “per la verità, il modo di amministrare della maggioranza e in particolare del Sindaco già non consente la partecipazione dei Consiglieri, figuriamoci quella dei cittadini”. Niente di più vero!
Tralascio le tante proposte rivolte al Primo Cittadino e cadute nel vuoto, ometto le svariate interrogazioni finalizzate al miglioramento dell’azione amministrativa e spesso rimaste inevase, sorvolo sui pochi Consigli Comunali all’anno e mi concentro sulle Commissioni Consiliari che “concorrono alle funzioni di indirizzo e di controllo politico-amministrativo”. Il luogo, dunque, in cui i Consiglieri dovrebbero per tempo studiare, confrontarsi e decidere strategie e programmi di intervento.
Ma i numeri delle sedute sono talmente impietosi che ci danno la misura della “partecipazione”…
In quasi quattro anni la Commissione promozione del lavoro e gestione del personale si è riunita solo 5 volte; quella attività produttive 6 volte; idem la Commissione politiche sociali; 7 volte la Commissione politiche ambientali e riqualificazione spazi urbani; rispettivamente 15 e 17 volte quelle bilancio e lavori pubblici. Dato ancora più sconcertante quello offertoci dalla Commissione cultura, turismo, pubblica istruzione e sport che non ha mai lavorato!
Eppure proprio lungo l’asse turistico dovrebbe muoversi Tricase.
Discorso a parte merita la Commissione Regolamenti, l’unica presieduta dalle minoranze, che sempre nel medesimo arco temporale ha tenuto ben 38 sedute.
Ma ciò che fa più specie sono le modalità di lavoro. Argomenti impacchettati a scatola chiusa dalla maggioranza e portati in Commissione pochi giorni prima del Consiglio Comunale per la loro approvazione, il più delle volte addirittura dopo la convocazione dell’assise.
Prendo ad esempio la Commissione Bilancio che si limita, a ridosso delle scadenze, a ratificare ciò che Sindaco e Assessori hanno deciso su bilanci e loro variazioni, senza possibilità di apportare alcun aggiustamento.
Sembra più un balzello, un incombente fastidioso che occorre togliersi di torno.
Di partecipazione democratica resta ben poco al Consigliere, specie se di minoranza, che si sente avvilito per non poter portare alcun giovamento alla causa. Il suo ruolo è relegato all’alzata di mano oppure a una superflua discussione in Consiglio.
A questo punto anche le 20 euro lorde, che percepisce per ogni seduta di Commissione, appaiono sprecate.