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Giornate come quella di ieri dovrebbero avere il peso di un macigno e non di una semplice penna. 
Giornate così dovrebbero caricare l'aria che respiriamo di responsabilità, di autocritica, di un silenzio assordante per la prematura scomparsa di Andrea.
Ed invece si è assistito, attoniti, ad una esuberante giornata estiva dove neanche la politica si è fermata dinanzi ai funerali del giovane.
Un clima surreale: per le strade il folclore della festa patronale e su a Palazzo Gallone un interminabile Consiglio Comunale i cui argomenti all'ordine del giorno non richiedevano l'urgenza di essere trattati con cotanta priorità, innanzi al lutto che ha colpito il Consigliere Tony Scarcella (ironia della sorte il primo punto era una sua interrogazione consiliare). 
Un giorno triste per l'intera Comunità tricasina, un giorno da perdenti per tutti, per ogni cittadino che sia riuscito a vedere negli occhi di Tony il dolore, la disperazione e il senso di responsabilità, al di sopra di ogni sovrumana forza e al di sopra di ogni aspettativa. Ecco: tale responsabilità ricada sulla coscienza e sugli animi di ognuno di noi. 
Oggi tutti dovremmo sentirci vicini, ognuno a modo proprio, al dolore che ha colpito la Famiglia Scarcella, senza l'ardire di grandi oratori, senza eroismi, ma raccolti nel dolore e capaci di una attenta riflessione su quanto avremmo potuto fare per evitare simile tragedia.