Caro Direttore,
che Piazza Pisanelli sia il salotto della Città, ce lo diciamo da tempo, ma lo è per davvero?
“La mia casa è Piazza Grande”, cantava Lucio Dalla; a noi che costa pensarla e costruirla in Grande?
Magari una piazza completamente a raso, senza cordoli e marciapiedi. Via gli alberi che ostruiscono la visuale delle magnifiche chiese e del sontuoso palazzo. I locali a piano terra di Palazzo Gallone riconvertiti nelle più varie e tipiche attività enogastronomiche, artigianali, musicali e d’intrattenimento contenuto, aperte sino a sera tardi. Ogni locale con la sua struttura all’esterno in legno o in altro grazioso manufatto, arredata in maniera integrata con le altre e delimitata da essenze arboree in vaso, infine un gioco di luci che metta in risalto la facciata. E poi la parte centrale della piazza, anch’essa perimetrata da fioriere in ceramica o in terracotta e da panchine in ferro battuto. Si potrebbe pensare ad un posizionamento più defilato o altrove della statua di Pisanelli per un più completo utilizzo del piazzale centrale per iniziative culturali e musicali. Una piazza da inibire o da fortemente limitare alla circolazione viaria che diventi veramente un luogo solare di aggregazione ed incontro.
E la fattibilità di questo pensare in Grande, Ti chiederai?
Nel 2011 la precedente Amministrazione raggiunse una proficua intesa con il GAL Capo S.M. di Leuca: quest’ultimo Ente restituiva i locali a piano terra di Palazzo Gallone -egregiamente ristrutturati a proprie spese- nella disponibilità del primo. Il Comune, da canto suo, concedeva l’uso di una porzione dell’ACAIT al GAL che avrebbe dovuto riqualificare e rendere agibile con scomputo dei costi sul canone annuo.
Il Comune con una fava avrebbe preso due piccioni, anzi tre: rientrare in possesso dei locali di Palazzo Gallone, non perdere un Ente come il GAL, che tanto si è distinto in termini di promozione del territorio e delle imprese locali, e vedersi ristrutturata e messa in movimento parte dell’ACAIT.
E piazza Pisanelli?
Agli imprenditori aggiudicatari dei locali a pian terreno di Palazzo Gallone, anziché il canone, si sarebbe richiesto di eseguire a propria cura il miglior progetto di rifunzionalizzazione e manutenzione nel tempo di Piazza Pisanelli. Il tutto a costo zero per le casse comunali.
L’idea fu ripresa dal Commissario Prefettizio, ma in parte osteggiata e non se ne fece nulla.
L’attuale Amministrazione ha ritenuto di rinnovare, per altri sei anni, il contratto di affitto con il GAL per 6.000 euro all’anno.
Si tratta di differenti visioni della Città, ma sarebbe interessante, attraverso il Tuo Volantino, Direttore, conoscere i desiderata dei Cittadini.
Il dibattito è appena aperto.
Nunzio Dell’Abate