Le recenti vicende di cronaca vedono la Giunta Coppola quotidianamente interessata da inchieste giudiziarie e contabili.
Parte della maggioranza ammette la paralisi politico-amministrativa, alcuni dirigenti sono assenti sine die ed altri in servizio sono ritenuti responsabili di danno erariale o devono restituire compensi non dovuti elargiti dal buon Coppola.
La colpa, ovviamente, non è di chi è responsabile delle malefatte, ma di chi denuncia e fa il suo dovere.
Si tratta di un film già visto.
Contestualmente si addita la minoranza di usare un solo linguaggio, di intraprendere percorsi innaturali e di non fare proposte.
Tanto lo vanno ripetendo che quasi quasi qualcuno ci crede!
Ma chi meglio di noi conosce la realtà sa che tutte le volte che abbiamo bonariamente segnalato un problema o suggerito un’iniziativa non ci è stata data risposta, neppure per rispetto di quei pochi poteri in capo ai Consiglieri di minoranza.
La risoluzione dei problemi viene così, a causa della mancanza di dialogo, demandata all’esterno, ad organi che in una sana democrazia dovrebbero occuparsi solo della patologia dell’azione amministrativa, ma che a Tricase ormai sono di casa.
Non è normale, lo sappiamo, ma non è neppure normale che quando un Consigliere di minoranza prende la parola il Sindaco esca sistematicamente dall’aula, non è normale che un Presidente del Consiglio non sia super partes, non è normale che un Segretario Comunale non si accorga della evidente illegittimità degli atti, non è normale che un Collegio dei Revisori dei Conti sia costretto in meno di dodici mesi a trasmettere quattro volte gli atti alla Procura della Corte dei Conti, non è normale che addirittura un Procuratore antimafia si interessi delle delibere della Giunta Comunale di Tricase.
In questa casba politico-amministrativa l’unica iniziativa che sortisce effetto è la denuncia, solo così chi è sordo alle richieste democratiche inizia a sentire. Un esempio si è registrato proprio in questi giorni.
Ricorderete che, come gruppo consiliare di minoranza, dapprima in data 13.12.12 con una semplice ed accorata missiva, e poi il 7.1.14 con un’interrogazione consiliare, abbiamo sollecitato la rimozione delle coperture in amianto dei capannoni dell’A.C.A.I.T., fortemente preoccupati dalla relazione, risalente a ben due anni fa, del Responsabile del Settore Lavori Pubblici: <dette coperture presentano allo stato un deterioramento superficiale che potrebbe rilasciare nell’ambiente particelle pericolose per la salute pubblica e pertanto occorre provvedere con estrema urgenza alla loro sostituzione>.
Ecco la proposta:
http://www.nunziodellabate.it/pdf/proposta_amianto_Acait.pdf
e l’interrogazione: http://www.nunziodellabate.it/pdf/interrogazione_amianto_Acait.pdf
Ignorati, neppure una risposta, nonostante l’art.72 del Regolamento del Consiglio Comunale imponga: “Quando i Consiglieri proponenti richiedono risposta scritta, la stessa viene data dal Sindaco entro dieci giorni dalla richiesta…”.
Ma ormai con Coppola siamo abituati e non ci siamo persi d’animo. Dopo le proposte si cambia registro.
Acquisiti i documenti, abbiamo investito della vicenda il Procuratore Aggiunto della Repubblica dott. Ennio Cillo, noto per le sue battaglie a tutela dell’ambiente.
Ecco la nota rivoltagli in data 13.03.14:
http://www.nunziodellabate.it/pdf/nota_procuratore.pdf
Risultato?A distanza di meno di due mesi spunta la delibera n.105 del 7/05/14 con cui la Giunta stanzia 24.000 euro per la rimozione dell’amianto dall’A.C.A.I.T. <a seguito di esposti> -si legge-. Ecco la delibera:http://www.nunziodellabate.it/pdf/delibera_amianto_ACAIT.pdf
Si dirà, ma cosa c’entrano la minoranza e l’esposto: la Giunta ha partecipato ad un bando regionale per la rimozione dei rifiuti in amianto emanato solo due mesi fa.
Vogliamo credere che in questi due anni non vi siano state misure di finanziamento comunitarie, statali, regionali e provinciali analoghe?
Obiettivo comunque raggiunto, ma quanta fatica…